Includes bibliographical references (pages 329-357) and index.
Summary:
"L'anima umana, dotata di ali, che spicca il volo verso l'alto dei cieli o, al contrario, perdendole, è costretta a soffrire nelle bassure terrestri o, peggio, è condannata a precipitare negli inferi abissali, è metafora millenaria e spesso presente nel mondo antico. Il suo punto di avvio sembra essere l'Atene estiva, dove Platone ambienta il Fedro tra cori di cicale; si trasforma e adatta alle nuove sensibilità simbolico-letterarie di filosofi e credenti al termine dell'età classica; infine, per metamorfosi inattese, lungo vie talvolta oscure e contraddittorie, approda nella Baghdad dei secoli II/VIII-IV/X, dove vari cultori della filosofia greca (falsafa) la fanno propria usando i sempre vivi strumenti del commento e della paraphrasis creativa. Il volume prova a ripercorrere questo lungo viaggiare, esaminando e confrontando testi letterari greci e arabi, cristiani e islamici, talvolta poco studiati come quelli di alcuni asceti e mistici musulmani che, avendo per guida la parola coranica, hanno promosso la formazione del sufismo; evidenzia e sottolinea usi, riusi, riappropriazioni di antichi stilemi, che ogni autore ha ricreato e fatto rivivere per meglio fondare il suo pensiero su tradizioni prestigiose e meglio sorreggere il suo anelito alla contemplazione del sublime e all'annientamento nell'ineffabile."--Page 4 of cover.
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